Ogni giorno ci svegliamo con notifiche che suonano allarmanti: “Notizie ultim’ora”, “Tragedia in diretta”, “Allarme globale”. In pochi secondi siamo travolti da notizie negative, spesso di cronaca o guerra, che ci lasciano senza fiato, con il cuore pesante e la mente piena. Questo fenomeno ha un nome ben preciso: doomscrolling. E, purtroppo, è sempre più comune.
In questo articolo ti spieghiamo cos’è il doomscrolling, perché ha un impatto così forte sulla nostra salute mentale, e soprattutto come proteggerci e ritrovare il nostro equilibrio, anche se il mondo là fuori sembra andare a pezzi.
Cos’è il doomscrolling?
Scorrere fino al fondo del baratro
Il doomscrolling è l’abitudine (spesso compulsiva) di scorrere a lungo notizie negative, specialmente sui social o nei portali online, senza riuscire a smettere. Il termine unisce “doom” (rovina, sventura) e “scrolling” (scorrere).
Succede quando, per esempio, passi ore sui social leggendo solo notizie tragiche o allarmanti. Oppure quando apri continuamente i siti di cronaca alla ricerca dell’ultima catastrofe. O ancora, ti senti in colpa se “smetti di guardare”, come se disinteressarti fosse insensibile.
Non è solo una cattiva abitudine: può causare ansia, insonnia, stanchezza emotiva e senso di impotenza.
Perché il cervello ci “spinge” a farlo?
Il nostro cervello ama la certezza… anche se fa male
Il nostro cervello ha un “radar” per i pericoli. Ricevere notizie ultim’ora lo attiva come un segnale d’allarme. Questo ci porta a voler sapere sempre di più, per sentirci preparati o protetti — ma finiamo per esporci a un flusso continuo di negatività che ci sovraccarica.
️ “Non posso smettere di leggere, altrimenti mi sento ignorante o egoista.”
Sappi che interrompere questo ciclo non è disinteresse: è autodifesa. E hai tutto il diritto di proteggerti.
Come reagire al doomscrolling: strategie pratiche e sane
1. Riconosci il problema e perdonati
Il primo passo è rendersi conto che il doomscrolling ti sta prosciugando, e che non sei l’unica persona a viverlo. È una reazione umana in un mondo digitale sovraccarico. Nessuna vergogna.
Fermati, respira, e chiediti: Questa notizia migliorerà la mia giornata o la appesantirà?
2. Scegli consapevolmente quando e come informarti
Imposta una “dieta mediatica”
- Stabilisci un tempo preciso per leggere le notizie (es. 20 minuti al mattino, mai prima di dormire).
- Evita i social come fonte principale di cronaca.
- Silenzia o disattiva notifiche push da app di news o TG.
Scegli fonti meno sensazionalistiche
- Prediligi testate che offrono approfondimenti equilibrati, non solo titoli allarmanti.
- Alterna notizie di cronaca con rubriche culturali, scientifiche o ispirazionali.
3. Cura il tuo feed, cura la tua mente
Sui social, sei tu a scegliere chi seguire. Non sei obbligata a guardare ogni video di tragedia o a leggere ogni testimonianza dolorosa.
- Segui profili che parlano anche di speranza, soluzioni, bellezza.
- Sii attiva nel proteggere la tua bolla digitale.
4. Spegni e torna alla realtà (quella vera)
Ogni tanto, stacca completamente dal digitale. Fai una passeggiata, guarda il cielo, cucina qualcosa di buono.
- Ritrova il tuo presente: è più piccolo del mondo intero, ma è concreto e tuo.
- Prenditi cura delle relazioni reali, di gesti quotidiani, di spazi tranquilli.
5. Trasforma l’ansia in azione (senza esaurirti)
Se una notizia ti colpisce, chiediti: Posso fare qualcosa, anche di piccolo?
- Donazioni, volontariato, attivismo locale: ogni gesto restituisce potere a chi si sente impotente.
- Ma ricorda: non devi salvare il mondo per essere una brava persona.
Concludendo: scegli l’equilibrio, non l’indifferenza
Restare informati è importante, ma non a costo della tua serenità mentale. Le notizie ultim’ora continueranno ad arrivare, ma tu puoi scegliere di accoglierle con lucidità, e non con il cuore sempre in allarme. Sii gentile con te stessa/o. La cura di sé è anche questo: scegliere quando smettere di scrollare e iniziare a respirare.